PORTA DELLA PESCARIA

Delle cinque porte urbane che nel XVII secolo si aprivano lungo l’arco della Cala, quella detta “della Pescaria”era la seconda che si incontrava provenendo dalla strada Colonna (attuale Foro Italico), compresa tra le porte della Dogana e del Carbone. Poche e incerte sono el notizie sull’antica porta della Pescaria demolita nel 1596 per costruire la nuova in luogo vicino. Nei registri del Senato palermitano si legge che nel 1478 fu ordinata che questa porta stesse aperta con guardiano “per comodità de’ Pescatori”. La nuova porta, cioè quella costruita nel 1596, venne anche chiamata “porta della Vicaria”, in quanto la sua apertura corrispondeva al secondo portone delle grandi carceri di Palermo, detta “la Vicaria”, che si trovavano nell’edificio a Palermo delle Finanze. Il Mongitore, nel volumetto Le porte della città di Palermo al presente esistenti, scritto nel 1732, descrive la porta della Pescaria “di buona architettura”, di pietra d’intaglio, con pilastri, cornice, e mensole. Nella sommità ha due piedistalli né lati, e nel mezzo alcuni scalini sopra dè quali o vi era qualche altro lavoro poi terminato, o fu lasciata imperfetta. Aggiunge che il suo vano era largo palmi 13, alto palmi 23, e che tutta la struttura era alta palmi 35 e larga palmi 27. Ma già ai tempi del Mongitore, da parecchi anni, la porta era chiusa, anzi nella parte inferiore addirittura murata, in quanto il “traffico della pescagione”, o meglio il commercio all’ingrosso del pesce, si era trasferito in altri luoghi dell’arco della Cala ai quali erano vicine diverse porte. Il villa bianca precisa che, dopo la chiusura della porta della Pescaria, “l’ufficio di pescheria ha luogo oggi alla porta di Piedigrotta, dove attualmente è il secondo mercato dei pesci, dopo quello maggiore, che si fa alla Kalsa, nella marina di porta Felice”. E’ da notare che, ancora oggi, in questo luogo, dopo la distruzione della chiesa della Madonna di Piedigrotta, si trova il principale mercato ittico di  Palermo.

Tratto da: R.La Duca, I bastioni e le porte di Palermo ieri e oggi, a cura di Francesco Arnetta, Salvatore Sciascia Editore, 2014.